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Le Ali dell'Autotrasporto
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Green pass: dal 15 ottobre obbligo per tutti i lavoratori, ma restano punti da chiarire per l’autotrasporto

24/09/2021
Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021 - termine di cessazione dello stato di emergenza – sarà obbligatorio esibire la certificazione verde Covid-19 (o Green pass) per accedere nei luoghi di lavoro pubblici e privati
Il provvedimento rientra nel decreto legge "Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening", approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre in modo unanime.
Con il nuovo Decreto Legge, quindi, il Governo ha ulteriormente esteso la platea stabilendo che la gran parte dei dipendenti pubblici e dei lavoratori del settore privato, inclusi anche i lavoratori esterni all’azienda o all’amministrazione, i lavoratori autonomi e i collaboratori possano accedere ai propri posti di lavoro unicamente se in possesso del Green pass.

Ma i punti da chiarire per l’applicazione della misura nel settore autotrasporto sono ancora molti. Il provvedimento più recente è contenuto nel decreto legge n. 211/2021 del 6 agosto 2021 “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti” che richiede il possesso di una delle certificazioni Covid per l'accesso ai trasporti a lunga percorrenza (treni, navi, aerei, autobus). La disposizione si applica anche agli autisti degli automezzi adibiti al trasporto di merci che si imbarcano sui traghetti (tranne quelli per l’attraversamento dello stretto di Messina) e sulle navi ro.ro.
 
Green pass e autisti stranieri: le criticità evidenziate da Conftrasporto

Tra i nodi cruciali da definire c’è quello relativo agli autisti stranieri, sia che lavorino per imprese italiane in regime di somministrazione, sia per aziende estere che accedono ai complessi aziendali di imprese committenti, di produzione, di trasporto e di logistica.
Recentemente diverse associazioni si sono rivolte al Governo per ottenere chiarimenti su questa materia. Conftrasporto, in particolare, ha rilevato alcune criticità che potrebbero danneggiare l’operatività delle imprese.
 
In primo luogo, l’associazione chiede di riconoscere il Green Pass per gli autisti stranieri che lavorano per le imprese italiane e si sono vaccinati nel loro Paese d’origine (anche con vaccini oggi non riconosciuti in Italia). Inoltre, chiede Conftrasporto, sarebbe necessario garantire l’estensione del certificato agli autisti di imprese straniere che operano in Italia, evitando così di creare trattamenti differenziati con le imprese italiane.
L’ultimo punto segnalato dall’associazione riguarda eventuali forme di deroghe per gli autisti sprovvisti di Green pass al 15 ottobre, sulla falsa riga di quanto già fatto per i soggetti che accedono agli uffici giudiziari come gli avvocati, i consulenti e i periti. Una misura, spiega Conftrasporto, coerente con i provvedimenti passati, che hanno riconosciuto una specificità all’autotrasporto poiché “indispensabile a garantire l’approvvigionamento di prodotti fondamentali per i cittadini e la continuità delle attività economiche”.
La deroga potrebbe essere attuata prevedendo tutte le misure di tutela in termini di distanziamento e DPI necessarie e subordinandola al vincolo per l’autista di rimanere in cabina nelle fasi di interazione con altri lavoratori (in particolare nelle operazioni di carico/scarico).
Il terzo punto nasce anche dalla forte preoccupazione che l’attuale carenza di autisti - ne mancherebbero 20mila secondo l’associazione - possa portare le imprese a non garantire i servizi, con gravi conseguenze su tutto il sistema italiano.
 


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