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Trasporti e logistica: quando burocrazia e tasse frenano il settore

26/01/2023

Il potenziale e le risorse ci sono, ma burocrazia e alta tassazione presente e futura frenano lo sviluppo e la competitività del settore. Lo denuncia Conftrasporto-Confcommercio al convegno organizzato a Roma. 

I dati attuali

L’80% delle merci in Italia viaggia su gomma, mentre il 60% delle importazioni e il 50% delle esportazioni transita attraverso il trasporto marittimo (per quanto riguarda le quantità). Per quanto riguarda, invece, il valore della merce trasportata, dominano i valichi alpini, con quote di oltre il 50% delle importazioni e il 60% delle esportazioni. 

In questo senso, le limitazioni dell’Austria al Brennero procurano un danno importante all’Italia: più precisamente, 370 milioni di euro all’anno per ogni ora di ritardo nell’attraversamento. 

Ma non solo trasporto su gomma: anche il trasporto merci ferroviario e quello marittimo sono di importanza fondamentale per tutto il settore e l’economia del Paese. 

La burocrazia

La burocrazia, un tasto dolente. In base ai calcoli di Conftrasporto, ci sono 285 milioni di euro stanziati per mitigare l’aumento dei costi nell’autotrasporto, in primis il caro carburante, congelati però da un sistema burocratico che ne rende difficile l’accesso

Poi ci sono i 330 milioni di euro non assegnati al settore marittimo, su un totale di 500 milioni stanziati nel bando complementare al Pnrr per adeguare le flotte agli obiettivi green: i vincoli per usufruirne sono troppo stretti, le aziende chiedono un nuovo bando. 

In aggiunta, la legge di Bilancio non ha rifinanziato il Marebonus, fondamentale per lo sviluppo intermodale. E poi c’è anche il trasporto ferroviario che chiede la conferma del Ferrobonus

Le tasse

Il settore dei trasporti e della logistica in Italia è soggetto a un alto carico fiscale, al momento una delle principali sfide per la crescita del settore. Per dare un esempio, l’autotrasporto è assoggettato a una carbon tax 5 volte superiore a quella dei settori agricolo e industriale. 

Come se non bastasse, il 2023 si apre con un previsto incremento dei canoni concessori (+25%), che si aggiunge al peso del caro carburanti e agli effetti della pandemia. 

Le proposte

Conftrasporto rivolge diverse proposte al Governo (e attraverso questo all’Unione europea), tra le quali: 

- porre fine alle limitazioni unilaterali dell’Austria al Brennero e accelerare sul nuovo tunnel ferroviario per puntare di più sull’intermodalità;
- ridurre il cuneo fiscale per contrastare la carenza di autisti;
- rivedere i divieti di circolazione
- collegare i terminal ferroviari alla rete nazionale; 
- attrezzare i porti contro il climate change
- varare la Piattaforma Logistica Nazionale
- risolvere le criticità del nuovo Regolamento sulle concessioni portuali
- semplificare gli iter verso il green nei depositi fiscali costieri. 



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