Pedaggi: aumenti del 2% sul 50% della rete autostradale
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha accolto le richieste di alcune società autostradali per l’aumento dei pedaggi nel 2023. Si torna, quindi, alla normalità, dopo la sospensione degli aumenti nel 2022. Gli aumenti, però, saranno più ridotti del previsto e non interesseranno tutte le tratte autostradali, ma soltanto il 50% circa.
Diverse tratte non subiscono per ora incrementi, ma la rete più diffusa, quella di Autostrade per l’Italia, avrà un aumento del 2%, cui si aggiungerà poi un altro 1,34% dal 1° luglio 2023. L’aumento interesserà circa 3.000 chilometri di rete gestiti dalla società.
Lo stesso ministero specifica che sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila-Teramo e Diramazione Torano-Pescara non ci saranno aumenti. Inoltre, ci sono anche altre tratte autostradali che non subiranno aumenti perché le società che le gestiscono stanno aggiornando il piano economico. Queste sono, nello specifico:
- Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova
- Milano Serravalle, Società Autostrada Ligure Toscana-Tronco Autocisa
- Società Autostrade Valdostane
- Tangenziale di Napoli
- Autostrada dei Fiori – A6
- Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus
- Società Autostrada Tirrenica
- Raccordo Autostradale Valle d’Aosta
- Concessioni Autostradali Venete
In questi casi, potrebbe esserci un aumento dopo la presentazione del piano economico.
Non ci sarà alcun aumento anche per le società con concessione scaduta:
- Autostrada del Brennero
- Società Autostrada Ligure Toscana – A12 Tronco Ligure Toscano
- Autovie Venete, SATAP – Tronco Torino-Alessandria-Piacenza
- Autostrada dei Fiori
- Società per Azioni Autostrada Torino-Ivrea-Valle d’Aosta
Anche in questi casi i pedaggi potrebbero aumentare quando sarà data la nuova concessione.