Autotrasporto europeo 2022: un mercato in ripresa che resta incerto ed impegnativo
Il rapporto “European Road Freight Transport” pubblicato a giugno 2023 da TransportIntelligence mostra un 2022 in crescita, seppure modesta.
Lo studio affronta l’impatto del costo del carburante, dell’inflazione, del Mobility Package, della guerra in Ucraina e della carenza di autisti sul mercato. Vengono esaminati, in aggiunta, anche altri fattori che influenzano i volumi, i prezzi e i fattori di costo.
I dati
Lo scorso anno il trasporto stradale europeo ha fatturato 450.306 miliardi di euro, con un incremento in termini reali del 3,5% (al netto dell’inflazione). È cresciuto più l’autotrasporto internazionale (6,4%) con un fatturato di 139.318 miliardi di quello nazionale (2,2%), che segnala un fatturato di 310.989 miliardi di euro.
Il 58% del fatturato europeo è stato prodotto da Germania (18,5%), Gran Bretagna (11%), Francia (10%), Spagna (9,3%) e Italia (9,2%).
La crescita è stata trainata soprattutto dalla prima metà dell’anno, che corrisponde con la riapertura dopo la pandemia, per poi peggiorare nella seconda metà dell’anno, a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina.
Fiducia nel 2023
Guardando l’anno in corso, il rapporto prevede un bilancio positivo, anche se la crescita potrà essere ridotta: +1,4%, raggiungendo un valore di 456.715 miliardi di euro.
Incideranno la riduzione del reddito reale dei cittadini, le difficoltà finanziarie e la debolezza della domanda esterna. Resterà ancora l’incognita dei prezzi dell’energia.
Il rallentamento influirà sia sul trasporto nazionale che internazionale: il primo dovrebbe aumentare solo dello 0,5%, mentre l’internazionale potrà raggiungere il 3,4%.
Guardando lontano, fino al 2027
TransportIntelligence amplia l’orizzonte e prevede una crescita media annuale del 2,1%, con un valore che potrebbe raggiungere 499.543 miliardi di euro. Anche in questo caso crescerà di più il trasporto internazionale, con una media del 2,6%, rispetto al nazionale, che potrà avere una media dell’1,9%.
Le variabili
Diverse variabili potranno influire su queste previsioni: l’andamento della guerra in Ucraina e dell’inflazione in primis. Elementi che condizionano il prezzo dell’energia, compresi i carburanti per i veicoli industriali, che si riflettono immediatamente sui costi dell’autotrasporto.
Ultime considerazioni
I dati, purtroppo, non sono a favore delle piccole aziende di trasporto merci, che risentiranno molto probabilmente in modo sproporzionato dell’aumento dei costi operativi.
Altra nota dolente è la carenza di autisti, che rimane un grande problema nel mercato europeo, con una carenza complessiva di 380.000-425.000 figure alla fine del 2021.
Infine, diversi aspetti del Pacchetto Mobilità potrebbero creare potenziali vincoli di capacità e quindi incidere su costi e tariffe.