2023, Anno europeo delle competenze: i giovani al centro
La mancanza di autisti preoccupa non solo in Italia ma anche a livello europeo.
La questione è stata al centro di un incontro fra il Commissario per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, e alcuni rappresentanti dell’IRU per discutere le questioni sociali attuali e gli sviluppi futuri che riguardano in particolare l'industria del trasporto stradale dell'UE.
La carenza di autisti è stata evidenziata come una minaccia reale per la mobilità e le catene di approvvigionamento dell'UE e, di conseguenza, per l'economia. Se non si interviene per rendere la professione di autista più accessibile e attraente, entro il 2026 potrebbero mancare in Europa oltre due milioni di autisti, con un impatto sulla metà di tutti i movimenti di merci e su milioni di viaggi di passeggeri.
L’Advocacy Director IRU per l’Europa, Raluca Marian, ha dichiarato: "È rassicurante sentire il Commissario Schmit sottolineare il ruolo strategico dei 'lavoratori in prima linea' e la sua piena comprensione della dimensione del problema della carenza di autisti e dei conseguenti problemi che causa al mercato interno".
Allargare il bacino dei conducenti
L'IRU e il Commissario Schmit hanno anche discusso le misure per facilitare l'accesso dei giovani alla professione attraverso un'attenzione consapevole all'apprendistato in giovane età. Il numero molto basso di giovani conducenti professionisti è davvero un'opportunità sprecata, dato che la disoccupazione giovanile nell'UE era al 14,5% alla fine del 2022.
Aggiornare le competenze dei conducenti
Il Commissario si è concentrato, inoltre, sulla formazione dei conducenti, sulla carenza di competenze e sulla riqualificazione. Secondo l’IRU, è necessario continuare a impegnarsi per attirare nuovi talenti, nonché razionalizzare e modernizzare la formazione per garantire che i conducenti professionisti siano adeguatamente formati e aggiornati sugli sviluppi tecnologici e sulla guida ecologica.