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Veneto: Approvazione del “Piano regionale per la riapertura delle attività produttive”

14/05/2020
Nella giornata di ieri, la Regione Veneto ha approvato il “Piano regionale per la riapertura delle attività produttive”, finalizzato a supportare le aziende nella gestione della “Fase 2” dell’emergenza COVID-19.
 
La gestione della prima fase, infatti, ha consentito di acquisire esperienze ed elementi conoscitivi utili per affrontare la cosiddetta “Fase 2”, nella quale le misure necessarie per favorire il contenimento della diffusione del virus devono essere adattate ad una riattivazione progressiva e controllata del tessuto produttivo.
 
Il “Piano” si fonda su due elementi fondamentali:
 
  1. Il “Manuale per la riapertura delle attività produttive” contenente indicazioni operative pratiche per supportare le attività produttive a riprendere o continuare le funzioni lavorative mettendo al centro la salute dei lavoratori e, di conseguenza, della collettività (Allegato A).
     
  2. Il “Progetto Pilota”  finalizzato a testare il modello per la riapertura (sanitario, organizzativo, informativo) e a valutarne l’estensione e la sostenibilità su scala più ampia, attraverso il coinvolgimento di un campione di aziende venete e il ruolo del Medico Competente aziendale (Allegato B).  
 
Manuale per la riapertura delle attività produttive (Allegato A)
 
Il Manuale prevede l’individuazione di Covid Manager, ovvero “colui che svolge funzioni di coordinatore per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo e con funzioni di punto di contatto per le strutture del Sistema Sanitario Regionale” e “dovrà essere individuato dal datore di lavoro in ogni azienda come un referente unico tra i soggetti componenti la rete aziendale della prevenzione ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, verosimilmente nella figura del datore di lavoro stesso (soprattutto per le micro- e piccole aziende) o del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP), o comunque tra i soggetti aventi poteri organizzativi e direzionali”.
 
Non sono previsti al momento requisiti di base né un percorso formativo obbligatorio per gli aspiranti Covid Manager, anche se un po’ di preparazione sicuramente non guasterebbe visti gli impegnativi compiti che sono a loro affidati, ovvero:
 
  1. la definizione del Piano aziendale “rischio Covid” (o protocollo anticontagio);
  2. l’attuazione degli interventi di prevenzione e contrasto ivi previsti;
  3. la partecipazione al Comitato aziendale di controllo già previsto dal Protocollo condiviso per il contenimento del COVID-19 (aggiornamento del 24 aprile 2020), a cui partecipano anche RLS e rappresentanze sindacali, per la verifica del rispetto delle misure previste a tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
Secondo la Regione Veneto, gli interventi di prevenzione che devono essere predisposti in qualsiasi attività aziendale si raggruppano nel seguente decalogo:
 
  1. Pulizia, decontaminazione e aerazione degli ambienti di lavoro
  2. Informazione ai lavoratori e a tutti i visitatori dell’azienda.
  3. Limitazione delle occasioni di contatto.
  4. Rilevazione della temperatura corporea.
  5. Distanziamento tra le persone.
  6. Igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie.
  7. Uso razionale dei dispositivi di protezione individuale.
  8. Uso razionale e giustificato dei test di screening.
  9. Gestione dei casi positivi o dei lavoratori sintomatici.
  10.  Coinvolgimento del Medico competente.
 
Progetto Pilota per la riapertura delle attività produttive (Allegato B)
 
Grazie all’attuazione del Progetto Pilota, alle aziende partecipanti verranno fornite informazioni sul livello di rischio di ogni singolo lavoratore, integrando in particolare dati sullo stato di salute, sull’area geografica e sull’esito dei diversi test di screening disponibili, per consentire un reinserimento o un mantenimento nel proprio ambiente di lavoro a tutela della sua salute e della collettività. Il campione di aziende rappresentativo sarà individuato valutando le candidature pervenute entro il termine prestabilito del 30 aprile 2020.
 
Gli obiettivi specifici del Progetto Pilota sono i seguenti:
 
  1. individuazione dei flussi informativi e delle modalità di contatto più appropriate, tra le singole aziende e le strutture del Sistema Sanitario Regionale, per la circolazione delle informazioni, anche sanitarie, ritenute necessarie per la tutela della salute del lavoratore e della salute pubblica;
  2. caratterizzazione epidemiologica della diffusione del virus nella popolazione lavorativa, mediante l’individuazione di soggetti già infettati, guariti, immunizzati e suscettibili;
  3. acquisizione di informazioni sulla siero-prevalenza e su suoi eventuali determinanti (es. area geografica, classe di età, genere, mansione lavorativa);
  4. acquisizione, nelle more di un intervento di armonizzazione a livello nazionale, di elementi informativi utili a individuare l’utilizzo più appropriato dei diversi test diagnostici e di screening disponibili (ricerca di RNA virale tramite tampone naso-faringeo; ricerca di anticorpi IgM/IgG tramite prelievo di sangue venoso o su sangue capillare), nonché a supportare il processo di validazione dei diversi test sierologici da parte delle strutture tecnico-scientifiche preposte;
  5. verifica dell’efficacia delle misure di contenimento attuate negli ambienti di lavoro e acquisizione di elementi per valutare eventuali azioni correttive.
 
All’interno dell’Allegato B, inoltre, vengono forniti maggiori dettagli in merito a:
 
  • l’impegno dell’azienda partecipante al Progetto;
  • l’impegno della Regione;
  • i dati trattati;
  • i requisiti per partecipare;
  • i test di screening consigliati.
 
Alleghiamo il documento integrale contenente tutte le specifiche del caso.
Piano Regionale Veneto x riapertura attività produttive clicca qui


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